Sogno di una notte di mezza estate

dalla commedia di William Shakespeare

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Teseo, duca di Atene, si sposa con Ippolita, regina delle Amazzoni: un gruppo di artigiani si mette d’impegno per festeggiare il lieto evento e si trasforma, per l’occasione, in una compagnia d’arte drammatica.

Immaginate poi Oberon - re degli elfi - e Titania - regina delle fate - che litigano a causa di un bellissimo paggio, e ancora una schiera di fate, elfi e il folletto Puck pronti a prendersi gioco di tutto e di tutti.

Una commedia di Shakespeare per tutte le età e tutti i gusti: il matrimonio per i più romantici, gli elfi e le fate per i sognatori, i buffi artigiani per ridere insieme a crepapelle.

La musica è senz’altro speciale, e non può non piacere; il testo, anche se un po’ cambiato, è opera del più grande poeta inglese.


L’idea di mettere in scena “Sogno di una notte di mezza estate” è di Cosetta Colla; il grande successo di Histoire du soldat porta il Teatro La Scala scegliere nuovamente i Colla per una nuova produzione.

Si trattava di trovare un testo importante, di ispirazione ovviamente musicale, da realizzare ancora una volta in collaborazione con Luigi Veronesi; gli incantesimi, la dimensione onirica, i personaggi fantastici accanto a quelli più reali del racconto, si prestano all’innovativo teatro di Gianni e Cosetta Colla, in cui scene e marionette non faticano ad evocare la magia che coinvolge anche gli attori in carne e ossa.

L’adattamento del testo è di Sandro Bajini.

Lo spettacolo ha un successo straordinario: rappresentato al Teatro dell’Elfo di Milano, nel febbraio del 1991, vede in scena sei attori che ricoprono il ruolo, appunto, degli artigiani-attori del testo, e quarantacinque marionette.

Le marionette, geometriche ed essenziali, si muovono leggere in uno spazio delimitato da scene completamente bianche, dipinte solo dalle luci che - come in tutti gli spettacoli di Veronesi - hanno ruolo fondamentale; un allestimento teso a offrire allo spettatore un’immagine assolutamente nuova e originale del bosco magico, degli elfi e delle fate, di solito rappresentati in maniera naturalistica.

La regia di Stefano Vizioli esclude gli intrighi amorosi di Demetrio, Elena, Lisandro ed Ermia (in considerazione del fatto che lo spettacolo è soprattutto rivolto all’infanzia) e si concentra, da un lato sulla spassosa e godibilissima recitazione degli artigiani, dall’altro sulle marionette che interpretano suggestivamente la corte di Atene e il bosco magico di elfi e fate.

Tutto si svolge a vista: il grande ponte di manovra costruito in tubi argentati diviene il castello da cui trabocchetti e magie si costruiscono sotto gli occhi del pubblico; la stessa marionetta di Puck - artefice del sogno quale chimerica illusione - viene costruita in scena, all’inizio dello spettacolo, per dare il via al fantastico gioco.

Dal 1996 la regia è di Cosetta Colla, mentre la sceneggiatura, l’allestimento scenografico e marionettistico sono invariati.

Nel 1998 lo spettacolo è rappresentato al 50° Festival Shakespeariano di Verona al Teatro Romano.

Nel 2012 Stefania Mannacio Colla ne cura una nuova edizione e una nuova regia durante la stagione teatrale 2011/12 del Teatro della Quattordicesima di Milano.