Cenerentola

dalla fiaba di Charles Perrault

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Per fare una principessa ci vogliono fatine, zucche e scarpette


La storia è quella di Perrault però ai tempi nostri.

Cenerentola è bellissima; le sorellastre, naturalmente, invidiose e antipaticissime.

La matrigna è cattiva come solo una “grande vecchia di teatro” può esserlo: fa yoga, pilates, maltratta Cenerentola ma rimbrotta volentieri anche le figlie.

C’è la fata madrina che trasforma Cenerentola da sguattera in principessa, le ciabatte in scarpette, la zucca in carrozza.

C’è un segretario del re molto compassato, un re molto distinto, un principe molto annoiato.

La storia è quella di Perrault però raccontata alla maniera del Teatro Colla: tante marionette, tante sorprese e soprattutto tante risate.


Prima volta in scena

Lo spettacolo debutta a Milano domenica 7 aprile 2013 al Politeatro (Viale Lucania) come novità assoluta della stagione 2012/13 e inaugura una nuova modalità di rappresentazione con le marionette mosse a filo corto.


Le Cenerentola del Teatro Colla:

Sara Drago (stagioni 2012/13, 2013/14, 2014/15, 2015/16, 2016/17, 2018/19, 2019/20)
Veronica Franzosi (stagione 2019/20, 2020/21, 2021/22, 2022/23)

Note di regia

Questo spettacolo è nato in un periodo davvero spiacevole della nostra storia.

Siamo in pieno allestimento al Teatro della Quattordicesima (di proprietà del Comune di Milano), dove abbiamo lavorato per dieci anni, quando il teatro viene chiuso improvvisamente perché non in regola con la normativa di sicurezza e noi restiamo - come spesso ci è accaduto - senza un tetto sopra la testa.

Dirvi che ci sia stata attenzione da parte delle istituzioni cittadine sarebbe prendervi per il naso, ma questa è una storia che non abbiamo più voglia di raccontare; vi dico però che i nostri spettatori, invece, sono stati grandiosi e tutto l’affetto che ci hanno dimostrato in quell’occasione ce lo teniamo stretto al cuore.

In ogni caso - a noi chi c’ammazza? - debuttiamo con Cenerentola e inauguriamo una nuova modalità di rappresentazione con "le marionette a filo corto". E abbiamo pure molto successo!

Naturalmente questa idea geniale, che offre al pubblico la possibilità di godere meglio dell’interpretazione recitativa e fa comprendere con immediatezza il forte legame fra marionettista e marionetta, è di mia zia Cosetta. Lei - che ha visto "cose che voi umani non potreste immaginarvi" - invece di abbattersi per l’ennesima sede teatrale perduta e per l’impossibilità di utilizzare ancora il nostro tradizionale ponte di manovra, troppo alto per lo spazio che nel frattempo ci aveva accolti, ci guarda quasi beffarda e ci dice: "Dove sta il problema? Accorciamo le marionette".

Ecco, Cosetta è fatta così quando si parla del suo teatro; quindi abbiamo rivoluzionato - una volta di più - il nostro modo di smarionettare e ne abbiamo inventato un altro, ancora più bello.

A dispetto dei tanti problemi che abbiamo avuto quell’anno, con Cenerentola ci siamo divertiti da matti: abbiamo messo in scena uno spettacolo vivace e ricco di sorprese che piace sempre molto.

Concludo ricordando che le musiche sono strepitose e la zucca… ah beh… quella è proprio la ciliegina sulla carrozza!

(Stefania Mannacio Colla)