Gelsomino nel paese dei bugiardi (1973)
dal romanzo di Gianni Rodari
Gelsomino è un simpatico ragazzo che vive in campagna: va a scuola, è appassionato di calcio, ama cantare.
La sua voce è così squillante che quando parla la possono ascoltare i passeggeri degli aerei che volano a diecimila metri sul livello del mare.
Gelsomino capita un bel giorno in una strana città: in cartoleria si vende il pane, nei negozi di alimentari le gomme da cancellare e quando c’è il sole si esce con l’ombrello.
E’ il Paese dei Bugiardi, governato da re Giacomone, ex pirata ora in pensione: qui il nostro eroe fa amicizia con gatto Zoppino, un micio con sole tre zampe, che lo accompagnerà in tante avventure.
Incontrerete poi zia Pannocchia, un’anziana signora appassionata di gatti, Romoletta, che è un po’ la mamma di Zoppino, il maestro Domisol e lo straccivendolo Benvenuto-mai-seduto, che quando si siede invecchia precocemente.
Raccontare bugie non è davvero un bell’affare e Gelsomino scoprirà ben presto che il Paese dei Bugiardi è il luogo più triste della terra; a lui e ai suoi amici il compito di ristabilire la verità e rimettere tutto al proprio posto, in una girandola di situazioni divertenti, qualche momento di tristezza e tanta poesia.
Prima volta in scena
Lo spettacolo debutta a Milano nel 1973 all'Auditorium San Fedele di Piazza San Fedele, è una novità assoluta e prevede — rivoluzionando la tradizione marionettistica – che la messa in scena si svolga a vista, rendendo completamente visibili al pubblico il ponte di manovra e tutti i cambi di scena.
Note di regia
Nei primi anni Settanta Gianni Colla scrive a Rodari, allora giornalista di Paese Sera: l’intenzione è quella di realizzare uno spettacolo tratto da una delle sue opere (inizialmente si pensava a Cipollino).
Gianni Rodari risponde così:
“Caro Colla, ho avuto con molto piacere la sua lettera. Figurarsi se non conosco i Colla! Ho conosciuto anche dei Colla nell’esercizio delle loro bellissime funzioni e sono molto contento che le interessino i miei libri. Quanto al ‘Cipollino’ è esaurito da diversi anni e forse solo l’anno venturo verrà ristampato. Io potrò procurarmene una copia, spero, nei prossimi giorni e mi farò premura di mandargliela. Intanto le ho scritto per rassicurarla, e anche per ringraziarla. Per tutti i particolari ci potremo intendere molto facilmente in seguito. Molti cari auguri per la sua attività.”
La scelta cade però definitivamente su Gelsomino nel Paese dei Bugiardi, e Gianni Colla comincia a lavorare alla sceneggiatura, informandone Rodari che lo segue con molta simpatia:
“Caro Colla, sono molto contento dei progressi di ‘Gelsomino’: nelle sue mani lo vedo al sicuro e destinato a piacere a grandi e piccoli.
Spero di avere presto altre notizie e le auguro ogni bene”.
La tecnica "a vista" qui inaugurata diventa una delle specificità del Teatro di Gianni e Cosetta Colla che da questo momento non abbandoneranno più l’idea di proporre ai loro spettatori la duplice suggestione dello "spettacolo nello spettacolo".
Gelsomino nel paese dei bugiardi si colloca a pieno titolo nel nuovo corso del teatro di marionette voluto da Gianni Colla a partire dagli anni sessanta: il testo - metafora fiabesca del mondo reale - è opera di uno dei più importanti scrittori contemporanei per l’infanzia e viene rappresentato sia con marionette che con attrici e attori.
La prima edizione dello spettacolo viene realizzata con marionette e scenografie non originali ma tratte dal vasto patrimonio della Compagnia: anche questa è una scelta voluta perché Gianni Colla intende imprimere alla messa in scena un’impronta artigianale, farne cioè una sorta di laboratorio teatrale, in cui gli spettatori - oltre alla svolgimento della storia - siano partecipi di come nasce uno spettacolo.
Questo approccio artistico è molto aderente allo spirito degli anni Settanta, durante i quali si assiste - a tutti i livelli della vita culturale e sociale - a fenomeni di sperimentazione e ricerca nonché alla messa in discussione di modelli predefiniti.
Il 22 febbraio 1976 Gelsomino nel Paese dei Bugiardi è il primo spettacolo della Compagnia a essere rappresentato al Teatro di via degli Olivetani (poi Teatro delle Marionette).
Nel 1985 lo spettacolo viene riallestito al Teatro delle Marionette con una veste completamente nuova: pur mantenendo lo spirito della sua prima edizione, Gelsomino viene ridisegnato dal pittore Mauro Maulini che inventa nuove scene e marionette coloratissime e, ancora una volta, viene riproposto il gioco della fantasia che trasforma il mondo banale in un luogo fantastico; c’è una storia, e dentro di essa tante storie che suggeriscono una morale, per niente moralistica nella sua umanità intelligente.
Tra i grandi interpreti degli strani e affascinanti personaggi di Gelsomino, ci piace ricordare Gianni Colla che è stato lo straordinario Benvenuto-mai-seduto, dalla prima edizione fino 1991.
Nel 2004, si aggiungono le musiche originali composte ed eseguite da Lorenzo Pellegrini.